Dalla fertilità alle patologie della sfera sessuale, la salute maschile è quanto mai sotto attacco. Le patologie andrologiche hanno raggiunto una diffusione tale da essere considerate una problematica sociale. Si stima, infatti, che un maschio su tre in tutte le fasce di età sia a rischio di infertilità o disfunzioni sessuali.

Dati recenti indicano che il 15% delle coppie in età fertile è affetto da infertilità e in circa il 40% si riconosce una causa maschile.

I problemi della sfera sessuale hanno una elevata frequenza, tanto che circa 5 milioni di italiani soffrono di questi disturbi. I problemi sessuali più frequenti nell’uomo sono rappresentati dai disturbi dell’eiaculazione, anche se la disfunzione erettile rappresenta il motivo più frequente di consultazione andrologica.

L’ipogonadismo, pur se meno frequente delle precedenti patologie, è una condizione clinica che va sempre valutata attentamente per le sue influenze sulla salute generale del soggetto e, in particolare, per le sue implicazioni sul sistema cardiovascolare.

Tra le malattie genetiche rare che inducono ipogonadismo le più rilevanti sono la sindrome di Klinefelter e la sindrome di Kallmann, la cui incidenza è, rispettivamente, di 1/600 e 1/8000-10.000 maschi.

È infine da ricordare che i tumori del testicolo rappresentano la neoplasia maligna più frequente nei maschi giovani, nonché una possibile causa di ipogonadismo secondario. L’incidenza è molto variabile in relazione all’area geografica e in Italia è di circa 6 casi/100.000 persone l’anno nella fascia di età compresa tra i 15 e i 40 anni.