Negli ultimi anni la ricerca scientifica si è concentrata sui problemi eiaculatori focalizzando l’attenzione sulla precocità.

Al di là delle considerazioni relative alla opportunità di considerare la precocità nella eiaculazione una vera e propria condizione patologica, è evidente che di fronte al problema inverso, non si possa non avere la necessità di una risposta su una condizione che non è affatto “normale”, da qualsiasi punto di vista la si voglia guardare.

L’aneiaculazione è comunque un problema. Eiaculare con ritardo, può esserlo.

Non esiste a tutt’oggi una definizione standardizzata di eiaculazione ritardata. Tuttavia, la definizione

più completa è quella secondo la quale per eiaculazione ritardata si intende un’inibizione del riflesso eiaculatorio con ridotta o assente emissione di liquido seminale e ridotte contrazioni eiaculatorie,

associate a ridotto o assente orgasmo.

All’interno di questa definizione rientrano soggetti che eiaculano dopo grande sforzo o coito prolungato

(30-45 minuti), per cui si parla di eiaculazione ritardata lieve. E’ moderata una eiaculazione ritardata che si presenti solo dopo stimolazione orale o manuale da parte del partner sessuale, e comunque non in vagina per le coppie eterosessuali. Se l’eiaculazione avviene solo con autoerotismo e non in presenza di un partner, il quadro è definibile grave.

L’aneiaculazione è la forma più grave di eiaculazione ritardata e si associa ad anorgasmia.

L’eiaculazione retrograda è una forma di aneiaculazione in cui comunque è presente emissione del liquido seminale, pur non avvenendo essa verso l’esterno…

Anche l’eiaculazione ritardata, disturbo piuttosto raro che riguarda l’1-4% della popolazione maschile sessualmente attiva, era ritenuta fino a qualche anno fa esclusivamente di origine psicologica. Oggi si sa che alla base di tale disturbo vi possono essere anche cause o fattori di rischio di natura organica.

 

Le forme di grado lieve-moderato sono probabilmente correlate a problemi di natura psicologica.

Un ipercontrollo del riflesso eiaculatorio, il credo religioso, la ridotta eccitazione sessuale, la paura della vagina, il senso di colpa di sporcare il/la partner rappresentano le condizioni più frequentemente da sospettare, unitamente al non superamento del complesso edipico, i timori di una gravidanza, disturbi ossessivo compulsivi, mancata attrazione per il/la partner.

 

In genere si procede escludendo le possibili cause organiche (anomalie delle vie seminali da studiare mediante ecografia prostatica transrettale o Risonanze magnetiche della prostata), cause infettive (prostatiti, vesciculiti, uretriti.. normalmente più coinvolte nelle forme di eiaculazione precoce secondarie), farmacologiche (metil- dopa, SSRI, fenotiazine, inibitori triciclici, PDE5i), endocrinologiche (ipotiroidismo, ipogonadismo), neuropatie autonomiche (diabetiche, alcooliche), lesioni midollari, interventi chirurgici (retroperitoneali).