La protesi peniena

Una soluzione eccellente anche per i casi più avanzati di deficit di erezione

Anche i casi più gravi di difficoltà di erezione hanno la possibilità di soluzioni brillanti. Quando pillole e iniezioni non funzionano – ad esempio in uomini operati per tumore prostatico, nel diabete, in casi avanzati di curvatura del pene, in presenza di problemi circolatori – la chirurgia con impianto protesico permette di ripristinare la funzione erettile, tornando ad avere, quando lo si desidera, erezioni di ottima rigidità.

La protesi peniena consiste in due cilindri che vengono inseriti nei due cilindri naturali del pene: i corpi cavernosi. Le protesi si dividono in due tipi: non idrauliche ed idrauliche; i modelli idraulici a comando riproducono al meglio sia la flaccidità che l’erezione. Nei modelli idraulici i due cilindri sono riempiti di liquido, collegati mediante un sistema a circuito chiuso a una pompa di controllo a livello dello scroto e a un serbatoio. Il tutto è interno all’organismo (dall’esterno non si vede nulla), e spesso anche l’unica incisione fatta per l’inserimento non è poi riconoscibile.

La persona con protesi idraulica può ragionevolmente attendersi di ottenere, quando lo desidera, una erezione di ottima qualità per il tempo desiderato. L’erezione così ottenuta non è di fatto distinguibile da un’erezione naturale; il pene ha la stessa sensibilità e capacità di eiaculazione presenti prima dell’intervento.

Che affidabilità ha la protesi peniena nel tempo? Elevata, paragonabile per esempio alle protesi d’anca o di ginocchio: a 15 anni oltre il 70% degli impianti protesici penieni è funzionante. Se poi dovesse subentrare un cattivo funzionamento, la protesi è sostituibile con un nuovo dispositivo.

La protesi peniena costituisce il trattamento della difficoltà erettile con il più alto grado di soddisfazione sia per il paziente sia per la partner, rispetto a tutti gli altri trattamenti esistenti (farmaci orali, iniezioni dirette nel pene, dispositivo di erezione a vuoto), e ciò per molte ragioni: per la qualità dell’erezione ottenuta in termini di rigidità e mantenimento, per la rapidità di ottenimento dell’erezione, per l’affrancamento da dispositivi o farmaci da portare con sé, e per la non necessità di dover pianificare il rapporto.

A cura del Dott. Edoardo Pescatori, Specialista in Urologia – Andrologo, con formazione negli U.S.A. e a Londra, realizzatore del primo Registro Nazionale di Chirurgia Protesica Peniena