L'eiaculazione precoce è davvero una condizione medica?
Una donna è in una stanza. Venti maschietti, a caso. Se sei in una stanza con 20 tipi casuali, è probabile che sei o sette di loro siano preoccupati e insoddisfatti della loro capacità di controllare la loro eiaculazione durante un rapporto sessuale.
Per essere “politically correct” ed al passo con la medicina della sessualità, dovremmo dire “durante il sesso in coppia”. O anche da soli. Ma non complichiamo il discorso.
Non lo facciamo e, rimanendo sul tradizionale, andiamo ad affermare che questi uomini, per lo più ragazzi, che rappresentano circa il 30% della popolazione maschile che lamenta un disturbo sessuale, almeno secondo la loro opinione, soffrono di una disfunzione sessuale clinicamente diagnosticabile: l’eiaculazione precoce.
Ma la maggior parte di questi tipi in realtà funziona più o meno come la maggior parte dei ragazzi. La “normalità” dipende però da come la funzione eiaculatoria viene misurata. La realtà è che durante il rapporto penetrativo, meno del 2% raggiungerà effettivamente l’orgasmo in un tempo molto breve (un minuto o meno).
Quindi il nodo della questione è tutto nel come si desidera definire l’eiaculazione “prematura”, (o “precoce” o “rapida”), qualcosa che è ancora fonte continua di dibattito. Per alcuni l’eiaculazione precoce è una invenzione delle case farmaceutiche.
Big Pharma ha bisogno di vendere farmaci. Ne ha così bisogno che ancora non ne ha trovato, o quasi, uno che sia in grado di “curare” adeguatamente il sintomo della precocità sotto le lenzuola.
Misurando i criteri diagnostici che i medici utilizzano nella definizione della eiaculazione precoce non specificavano un lasso di tempo in cui l’eiaculazione stessa dovrebbe verificarsi. Un certo consenso è stato raggiunto. Un minuto. Ecco. Questo è il tempo considerato “normale” tra l’inizio dell’attività penetrativa e l’emissione del liquido seminale.
Un minuto demarca il “funzionale” dal “disfunzionale”. Quanto questo minuto, che sembra alquanto veloce, è troppo veloce? E su quali basi tracciamo il confine tra funzione e disfunzione? A un livello di spiegazione immediato, questo è facile.
Se sei molto veloce, è probabile che il tuo partner non sia soddisfatto. Questo, a sua volta, potrebbe plausibilmente tradursi in una scarsa fiducia, scarsa autostima e una minore soddisfazione sessuale generale per tutti i soggetti coinvolti.
E se ci pensiamo, un minuto è comunque lungo. Provate a mantenere il respiro per questo lasso di tempo. Un minuto è interminabile.
Ma non ci sono prove che la sensazione dell’orgasmo in sé sia meno piacevole perché si verifica rapidamente. E non ci sono prove che la qualità dello sperma sia migliore (o peggiore) in funzione del tempo di latenza dell’eiaculazione.
Il problema deve però essere affrontato in altro modo. Dobbiamo chiarire una volta per tutte se il sesso è ricreativo e non finalizzato alla sola procreazione. Ma poi, una disfunzione, sessuale o di altro tipo, dovrebbe disturbare lo scopo della funzione. Quindi: qual è, in definitiva, lo scopo dell’eiaculazione maschile?
La maggior parte delle persone sosterrebbe sicuramente che il grande, ultimo scopo dell’eiaculazione è quello di fecondare l’uovo di una femmina, creando così la prole.
Quindi l’eiaculazione precoce non è un problema e non dovrebbe essere considerata “prematura” se non solo in quei casi in cui essa si verifichi prima ancora che la penetrazione possa aver luogo. La cosiddetta eiaculazione “ante portas”. E davanti alla porta si fermano pochissimi uomini. Per fortuna.
Come e cosa curiamo?
Oggi l’eiaculazione “prematura” viene spesso trattata con farmaci che interferiscono con il metabolismo della serotonina nel cervello; farmaci originariamente destinati al trattamento dei disturbi dell’umore. Uno di questi composti, la dapoxetina, è stato effettivamente sviluppato appositamente per trattare l’eiaculazione precoce.
Forse stiamo però etichettando come “disfunzione” quella che è probabilmente una variazione perfettamente normale nella funzione di un meccanismo neurobiologico – variazione che potrebbe essere stata effettivamente vantaggiosa in una storia non troppo lontana!
Mentre dovrebbe, ovviamente, essere percepito come una buona cosa che ci sia un’alternativa di trattamento farmaceutico disponibile, che, per la cronaca, è stata ben accolta da molti uomini, mentre molti altri segnalano anche spiacevoli effetti collaterali (nausea, vertigini e ridotto desiderio sessuale sono i più comune), mentre questi farmaci sembrano ancora essere completamente inefficaci per gli altri.
Ma noi, vogliamo o no essere soddisfatti della nostra attività sessuale, condividendo con un partner o una partner questa soddisfazione?